giovedì 25 maggio 2006

TVOR e Contr*azione


Il benemerito Husker Diego mi ha portato da Torino due libri per me importantissimi (avevo la pelle d'oca quando li ho visti), e che consiglio a tutti, se ci si vuol fare un'idea di cosa volesse dire "punk" e "punx" negli anni 1980/1985: la raccolta dei numeri di Teste Vuote Ossa Rotte (la più bella fanzine punk del mondo, lo dicevano anche in America all'epoca!) e il libro dei/sui Contrazione, punx anarchici di Torino (un giorno vi racconterò quandodovecome li vidi dal vivo, gennaio 1984...). TVOR lo trovate solo su www.lovehate80.it, Contr*azione anche in libreria (edito da Nautilus, distribuito da Diest). Non riesco a descrivere le emozioni e i ricordi che mi assalgono nel legere questi due bellissimi libri. Il Punk ha cambiato (rovinato, forse, dirà qualcuno) la mia vita, il mio modo di ragionare/vedere le cose/le persone. In fondo in fondo, quell'energia vibra ancora, non se ne andrà mai. E mi mantiene giovane.

Sanguineti/Freud


Come forse sapete da qualche tempo organizzo incontri e presentazioni in libreria (e mi sta venendo l'esaurimento nervoso, ma pazienza). Ogni tanto "succede" qualcosa di emozionante e gratificante: martedì c'era IL prof. Sanguineti che parlava di Freud (150 anni dalla nascita) con lo psichiatra Rossi. Il Sangui ti ammalia, con la sua visione culturale, anche se parla di carciofi, voglio dire. Ma martedì ha stregato e soprattutto divertito (in maniera intelligente: la cultura vera non è noiosa!) un sacco di persone (quanti giovani!) , commentando un brano del "Disagio della civiltà". Un momento "alto" e memorabile. E poi, alla fine, brindare con lui alla fondazione di una società "groddeckiana", beh, sono soddisfe che ricompensano del mazzo che mi faccio. Altro che Effelunga!

lunedì 22 maggio 2006

Genova per noi


Ho passato un bellissimo pomeriggio ieri al Castello D'Albertis. Contenti tutti, bambini e adulti (eravamo io, Luana, Calogero, Mariella, Alessandro, Marika, Ivana, Matteo). E alla fine aperitivo a offerta a cura della Bottega Solidale: un genitore quasi perfetto. Il castello è bellissimo, e ancora meglio conoscere il personaggio D'Albertis, che mi ha fatto riflettere su come Genova sia un punto di partenza, mai di arrivo, sin dai tempi di Colombo. Una città affascinante ma ingrata e arida. Fuori i genovesi si fanno apprezzare, nella loro città c'è solo invidia e ristrettezza di vedute. Bisogna pensare ed agire globale, altro che. Vedi De Andrè, Paganini, Mazzini, Tenco, Lauzi...Lasciatemi tornare ai miei temporali, Genova ha i giorni tutti uguali...Durante la visita, la telefonata di Husker Diego: i Contrazione gli hanno regalato il librocd sentendo il mio nome e quello dei Contrattacco (1983, giù di lì). Quanta vita, c'è da impazzire...

venerdì 19 maggio 2006

Il "nuovo" governo


Come vedete, non parlo quasi mai di politica, sono un po' nauseato da giornali e telegiornali. Preferisco la politica che si fa davanti allo specchio del bagno, come dicevano gli Husker Du. E anche quella che si fa facendo la spesa, coi figli, sul lavoro, nella vita di tutti i giorni (diritti/doveri/servizi).
Ok, vediamo cosa combinano. E soprattutto vediamo come Prodi riesce a tenere insieme gente così lontana come Mastella e Pecoraro Scanio (wow, all'Ambiente, sta a vedere che mettiamo i pannelli solari, finalmente!). Questa armata Brancaleone comunque non è male, a parte il succitato Mastella e la odiosa Bonino, ma mi rendo conto che RP abbia dovuto "spartire". Vediamo cosa fanno di concreto, ora. Li aspettiamo tutti soprattutto su: evasione fiscale, legge Moratti, legge Biagi, ambiente, giustizia, calcio. E soprattutto ci aspettiamo subito una drastica riduzione di quei costi lussuosi tipo auto blu e cortigiani superstipendiati. Alla faccia di metà degli italiani. Facciamogli vedere come si diventa un paese "normale", europeo, moderno, colto ma divertente, tipo la Spagna, dai. Vediamo.

giovedì 18 maggio 2006

"Vendere l'anima"

E' uscito un libro con cui tutti quelli che hanno a che fare coi libri dovranno fare i conti: "Vendere l'anima. Il mestiere del libraio" di Romano Montroni (ed. Laterza).
Montroni è stato il direttore/creatore/trascinatore della catena delle librerie Feltrinelli, ora è andato alla Coop a formare i librai della neonata catena Librerie.coop. Che dire, non sono imparziale: Montroni mi ha assunto in F. nel 1994, è stato un grande motivatore, non dimentico la carica e l'entusiasmo che trasmetteva quando si aveva a che fare con lui in libreria. Questo libro rinnova passione-orgoglio-motivazione-umiltà, tutti valori necessari per fare il mio mestiere con soddisfazione, valori che M. mi trasmise a suo tempo, e per questo gli sarò eternamente grato. Poi non voglio sapere (non mi riguarda!) cosa abbia combinato nelle alte sfere, con manager, direttrici, editori. Posso solo dire che il suo libro mi ha dato nuova carica per il mio lavoro quotidiano. Lo consiglio comunque a chiunque abbia a cuore libri, librerie e librai, escludendo le parti più professionali-tecniche. In fondo c'è una riga di lettere-interventi bellissimi: Galimberti, Serra, Benni, Feltrinelli,Cerati, Calasso, Franco, Ferrero...Prefazione di Umberto Eco, scusate se è poco. Uno dei miei libri dell'anno, c'è poco da fare.

sabato 13 maggio 2006

Duchamp e l'arte contemporanea


A Genova, ebbene sì, dove "non c'è mai niente", sono in corso due bellissime mostre che sono andato a vedere di corsa: una a Villa Croce su Marcel Duchamp (dettagli su www.museovillacroce.it) e l'altra a palazzo Ducale "Da Van Gogh a Warhol", lavoro e dintorni nell'arte contemporanea (www.palazzoducale.genova.it). Sono da sempre un fan di un certo tipo di arte contemporanea "concettuale", antiaccademica, iconoclasta, e con una buona dose di humour e sarcasmo (vedi "La fontana" di Duchamp). Duchamp poi è un antesignano, faceva 80 anni fa cose ancora oggi attualissime (una goduria le soluzioni grafiche/editoriali/postali, box di chicche e provocazioni, a volte insieme a gente del livello di Dalì e Mirò). A Palazzo Ducale ho scoperto due contemporanei grandiosi: la giapponese Momoyo Torimitsu (genere Cattelan, manichini iperrealistici di manager che strisciano in ufficio ripresi in video, n'angoscia...) e il videoartista John Pilson (stranianti scene di uffici-nonluoghi-non persone).
Aneddoto trash-punk-zaiesco: entrato nella sala dove c'era esposta la "Sega gigante" di Oldenburg ho esclamato a voce alta "COS'E', UN MONUMENTO?" :-)))

giovedì 11 maggio 2006

Le formule della felicità



Ieri su Repubblica una paginata sull'ennesima ricerca sulla felicità/autostima, ma abbastanza seria, provenendo da Martin Seligman, numero uno della psicologia positiva (non un cialtrone new-age...), ossia quella che studia/costruisce la felicità anzichè i problemi e le fasi negative/critiche. Ecco il decalogo/programma di attività settimanale che "funziona":

-fare ginnastica 3 volte alla settimana
-a fine giornata contare 5 cose di cui essere grati
-un'ora di conversazione con amici intimi o parenti
-piantare un fiore o una piantina
-dimezzare il tempo davanti alla tv
-sorridere o salutare gli sconosciuti
-telefonare a un amico
-almeno una bella risata al giorno
-dedicare un po' di tempo a se stessi ogni giorno
-fare almeno una gentilezza al giorno.
Non ha tutti i torti, però, anche se alcune cose fanno sorridere il cinico anti-hippie-new-age che c'è in noi quarantenni nevrotici.
Io ci metterei anche
-mezzora di musica al giorno
-un'ora di lettura al giorno
-dormire quando se ne ha voglia
-fare l'amore almeno tre volte alla settimana
-almeno 2 bei film per intero alla settimana
-andare il più possibile a piedi
-annotare/registrare ogni spunto di creatività
-pensare che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo (tuchèvi i bal).
Avete altre idee?

domenica 7 maggio 2006

Home sweet home


Due giorni chiuso in casa, moglie e figli con diarrea e nausea, io per ora niente. Un incubo claustrofobico? No, ho capito e pensato alcune cose. L'importanza, anzi la bellezza dell'avere moglie e figli da "coltivare": è un'attività impegnativa su tutti i fronti (psicologico, fisico, finanziario), ma è una grande, nobile e coraggiosa impresa. Mi è venuto da pensare che mantenere "viva" e serena una famiglia è un'occupazione più che sufficiente a riempire una vita, altro che hobby vari, cinema, nightclubbing...quelle sono cose già fatte in abbondanza (prima di avere dei figli). Certo, una tantum, fa piacere tornare a fare quelle cose, ma io non sono più lo stesso, sono quasi a disagio. E' per questo che ho smesso di suonare in saletta e dal vivo. Il sorriso, la serenità che posso avere coi famigliari è troppo importante, prevalente. Questo non vuol dire che smetto ogni "distrazione", solo che ci sono delle priorità da stabilire/accettare. E un giorno passato chiuso in casa coi bambini non è più un tour de force, una rottura di palle, ma un'occasione di divertimento, gratificazione, orgoglio, serenità, amore. Confesso che per alcuni anni non la pensavo così, e scleravo/sbiellavo. Ora no. Sono un uomo fortunato. E non mi annoio, eh no che non mi annoio...

giovedì 4 maggio 2006

Effelunga? Io no


Non ho aderito allo sciopero dei dipendenti Feltrinelli che ha avuto tanta risonanza ("Ma come? La Feltrinelli non è di sinistra?"). Condivido il malumore per il mancato rinnovo del contratto integrativo interno, al quale devono lavorare i sindacalisti, ma non condivido i toni e le conclusioni "culturali" e politiche della diatriba. Manco lavorassimo per Berlusconi, o un altro bastardone. O forse, proprio per questo, le aspettative sono deluse. Ma allora, meglio un padrone di destra? Sono tutti uguali, i padroni, destra e sinistra, come nei film di Alberto Sordi (ricordate Moretti?)? Secondo me no. Il blog della "protesta" (www.effelunga.blogspot.com) ha dei toni aggressivi, acidi, sarcastici e spesso esagerati che secondo me Carlo Feltrinelli non merita (e i vari manager li ha scelti lui). Ho paura che esacerbare i toni rovini la trattativa e soprattutto la convivenza fra colleghi (alcuni non mi parlano quasi più, sono un crumiro!). E anche stavolta sono un cane sciolto, un bastian contrario, uno fuori dal branco, nè carne nè pesce, un provocatore, politicamente scorretto, un illuso (uno che stima l'azienda e i suoi capi!), un pazzo, un coglione, un perdente, un alieno, uno che lo prende in quel posto e se lo fa piacere, un venduto, una vittima, un bastardo, uno stronzo, etc. etc. Come al solito, come sempre, come lo scorpione dell'aneddoto di Orson Welles: è nella mia natura. Non è che nella vita sto sempre dalla parte sbagliata: è che non sto da nessuna parte, forse giusto la mia, ma neanche tanto. He's a real nowhere man...un inno.

mercoledì 3 maggio 2006

Tutti pazzi?


Il Ministero della Salute ha distribuito un depliant sul pregiudizio e la cura dei disturbi mentali che mi ha un po' turbato/fatto sorridere (a seconda dell'umore in cui sono). In particolare sulla schizofrenia cito Segnala i casi di persone che non si prendono più cura del loro aspetto, fanno discorsi strani, vedono negli altri dei nemici, non escono più di casa o minacciano di uccidersi. E poi Aiutali a fissare obiettivi, anche piccoli, e a lavorare per raggiungerli, esprimendo loro apprezzamento piuttosto che critiche (già ne hanno ricevute tante), scherza e sorridi con loro e non di loro. Sono qualche volta un po' strani, ma forse l'incontro con qualcuno di diverso può arricchire anche te. Hey, ma allora siamo un po' tutti pazzi/schizofrenici/psicotici? Mah! Visitate www.campagnastigma.it, vedete voi. E chi è normale/a posto/sereno? Come si fa ad esserlo, ditecelo almeno! Ah, già, bisogna andare nei centri di salute mentale delle ASL...