lunedì 16 giugno 2008

Nostalgia e amarezza

Ho nostalgia del .78, quando essere sfigati, frustrati, secchioni, inetti a vivere era più dolce e più facile. (...) Questi ti svuotano. Ti deridono. Ti dicono in faccia che sei una nullità se non sei come loro, se non pensi anche tu come hanno detto loro di pensare.
Ve lo dico subito: questo è uno dei miei "libri dell'anno". Impietoso ma poetico, sarcastico ma nostalgico, politicamente scorretto ma colto, il confronto tra la realtà del 78 e la pseudorealtà del 2008 dell'isolazionista Labranca è un must per chi ha fatto medie/superiori negli anni 70, ma anche un bel romanzo che ci racconta la nostra società e la nostra vita meglio di molti saggi e libri di docufiction. Si sorride molto (spesso con amarezza), si ricorda, ci si identifica, ci si indigna, ci si commuove. A molti dei miei amici blogger verrà la pelle d'oca leggendo certe citazioni, certi ricordi, certe frasi. La trama è qui , i personaggi sono questi. Correte a comprare questo libro, soprattutto se siete in quella fase della vita in cui tutto quanto è successo prima dei 25 inizia ad assumere il tratto disciolto dei macchiaioli, la vibrazione luminosa e soffusa della bellezza remota.

3 commenti:

silvano ha detto...

Un libro per noi che ci siamo persi il 68, il 77 e siamo entrati in società con la febbre del sabato sera? Sabato me lo compro! Grazie per la segnalazione Franco.
silvano.

listener-mgneros ha detto...

Nel 78 ho iniziato ad allontanarmi dai movimenti politici della sinistra, non dalla sinistra, ma dai suoi delegati in terra.
Perchè allora qualcuno venne a dirmi: non puoi giocare a rugby è uno sport da fascisti!
Immagino che la stessa persona ora cerchi il dialogo con dio e con il politically correct, o forse sia in lista di attesa per censurare Luttazzi, o frequenti gli happening della cavalletta predicante. Io non ho nostalgia del 78, ne ho molto del 85.

silvano ha detto...

è vero listener. mi ricordo. nel 78 ho cominciato il liceo e mi dissero che non potevo ascoltare battisti perchè era di destra. un altro paio d'anni e la sx non c'era più. la mia scuola al pari delle altre scuole della città già era infestata dai ciellini. durante le assemblee generali filmone e messa. i rappresentanti della sx erano dei perdenti ottusi ma i ciellini li fecero rimpiangere e fu da lì che mi resi conto che non c'era limite al peggio. e non si è più fermata la discesa.