domenica 31 agosto 2008

Teste parlanti

Prosegue anche questa estate la saga "Cinque euro di felicità" con questa compilation dei Talking Heads in super-offerta. Oltre a Once in a lifetime che per me è una specie di inno, troverete la struggente Heaven, la nevrastenica Psychokiller (già coverizzata dai Coverlovers, ora usata per il telefilm Dexter), la straniante Memories can't wait, l'ironica-tragica Road to nowhere. I TH sono stati una band fondamentale degli anni 80, forse un po' troppo intellettualizzante per i miei gusti, comunque riscoprirli è stato emozionante. D'altronde i ricordi non possono aspettare :-)

giovedì 28 agosto 2008

L'uomo che piantava musica


Perchè la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d'errore, di fronte a una personalità indimenticabile (da L'uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, ed. Salani 1996, pag. 11).

L'incipit di questo memorabile libretto (un grazie a Tonelli) e la stesura del mio curriculum come musicista (per i comunicati-stampa del mio imminente disco su Pavese ) mi hanno fatto pensare: sta a vedere che, pur non essendo un Artista, come sostenevo in questo post, qualcosa di memorabile l'ho fatto anch'io, nel mio piccolo, modestamente, anche solo per il piacere di farlo. A settembre metto su un myspace musicale, con curriculum, mp3 e quant'altro. Sarà un autunno molto musicale, per me.


mercoledì 27 agosto 2008

Nino Ferrer - Viva la campagna (1970)

Dedicata a Terrile, ringraziando Listener per il link. Una vera leggenda Nino Ferrer (palesemente "alterato"), e canzone della mia estate 2008.

martedì 26 agosto 2008

Il disco dell'estate

Questo è il cd più ascoltato questa estate nella mia autoradio (un po' per reazione al deludente I milanesi ammazzano il sabato): c'era una tale intensità, in queste canzoni, a volte quasi fastidiosa, ma che tocca sempre le corde del sottoscritto e di sua moglie. Strategie, Pop, Dentro Marylin, Ossigeno, Germi, Plastilina...Ho scelto di postare, per le cose che dice
Posso avere il tuo deserto
Sai ancora se vuoi? Hai volontà?
O stai soltanto crollando con razionalità?
E con l'abitudine ti spengon già
dando alla violenza una profondità
Puoi pensare che andrà senza un'azione
e la verità passi lasciando il posto alla ragione
E con l'abitudine ti han spento già
dando alla violenza una profondità, si sa
Ti vedo passare sopra la corrente
Non senti sconcerto
Posso avere il tuo deserto?
E con l'abitudine ti han spento già
dando alla violenza una profondità, che ha
Razionalità, razionalità, razionalità, razionalità...
A parte la vicenda di mio padre, e un momento di buio, comunque, è stata un'estate memorabile, e in positivo. E in campagna, a conti fatti, ci andrei a vivere tutto l'anno, nonostante le scomodità. Non l'avrei mai detto, nelle scorse estati. Fare di necessità virtù: una delle frasi chiave dell'anno.

venerdì 22 agosto 2008

Una poesia per l'estate

Amo la poesia, per me è come musica scritta, come una canzone che aspetta delle note (e infatti sentirete cosa ho combinato con Cesare Pavese, come in passato con Emily Dickinson, insieme ai Sybil). All'interno di questo bellissimo libro (che consiglio, ovviamente, a tutti i linkati e i miei "lettori") c'è una poesia che riassume la mia estate 2008, e anche molte altre estati. Si intitola

Leggere e nuotare

Oggi ho letto l'intero libro di uno scrittore
amico, che amo tanto. Purtroppo però
non mi è rimasto in testa niente.
E dal momento che concordo
con quello che lui stesso dice
- ovvero, che si scrive (e si legge)
essenzialmente per capire -
allora tanto vale che passi
ad altro e decida di nuotare.
A lungo, lentamente, respirando
regolarmente ogni tre bracciate alterne.
E via via che procedo nel nuoto,
mi domando: ma siamo poi così sicuri
che ci sia davvero qualcosa
da capire? Non sarà che vivere,
in fondo, si riduce a questo?
Immergersi nell'acqua, tornare
in superficie e respirare?

(da Il tempo ormai breve di Franco Marcoaldi, pag. 45, ed. Einaudi 2008)

mercoledì 20 agosto 2008

Libertà di scelta?

La lettura di Latouche, Gesualdi e altri mi ha riportato un po' di energia "politica". Sono morte le ideologie, ok, è in stato di morte apparente la Sinistra in Italia, e allora le istanze ecologiche, le scelte di vita "alternative", le forme di solidarietà, l'autoproduzione, il senso di responsabilità civica, il dono/scambio di cose e tempo, la difesa dei diritti diventano le uniche forme di "attività politica" possibili, per quanto necessarie, a ben vedere. Le nostre scelte di consumo, i nostri acquisti contano, eccome. Aneddoto di quotidianità spicciola: ieri non ho voluto comprare la Coca-Cola a mio figlio, spiegandogli pure le ragioni. Palloso? Forse. Ma qualcosa bisogna pur farlo, per migliorare il mondo o perlomeno per difenderci dal "non-pensiero unico". E per non diventare uno che "si fa i cazzi suoi e fanculo tutti gli altri", senza doveri se non verso se stesso, senza riconoscere i diritti degli altri. No, non voglio essere/diventare così. Abbiamo tutti freedom of choice.


lunedì 18 agosto 2008

Gelosia, brutta bestia

Soprattutto quando non trova prove concrete nè flagranze. Può rovinare più di una vita. Io non sono geloso, nel senso che mi fido. Se amo/voglio bene mi fido, oserei dire ciecamente, di quella persona. Scommetto su di lei. E la mia fiducia (il mio amore) crolla solo davanti alla flagranza di tradimento di quella fiducia. Non sono sospettoso, se amo una persona. Qualcuno dice Non mi fido neanche di me stesso, e in certi ambienti probabilmente ha ragione (per esempio sul lavoro o quando ci sono interessi economici). Non ho alcun senso di possesso di alcuna persona (tranne forse i miei figli). Io sono così: un ingenuo, un idealista, un illuso. Finchè dura.

domenica 17 agosto 2008

Basta un disco

Questa copertina e questo disco dicono tutto, di questo mio ferragosto. Cercatemi/pensatemi fra canzoni come Isolation, Heart and soul, Passover...Mi trovate lì, in questi giorni.

giovedì 14 agosto 2008

Apologia del blog (e dei "fantasmi")


Il fatto che tu passi del tempo sul blog a comunicare con persone che forse manco esistono, dei FANTASMI, è di una tristezza infinita.
1. un blog non è una chat tipo Meetic, e Blogger non è Adultfinder nè youPorn.
2. il blog lo si tiene soprattutto per se stessi, per lasciare tracce, e disseminare qualche briciola. Un po' diario, un po' messaggio nella bottiglia, un po' fanzine di se stessi. "Vivere, non riesco a vivere, ma la mente mi autorizza a credere che una storia mia, positiva o no, è qualcosa che sta dentro la realtà" (Gaber, Far finta di essere sani).
3. anche se fossero fantasmi sono creature che comunicano con simpatia e hanno delle cose da dire/condividere che mi garbano/interessano. Ben vengano certi fantasmi. Meglio dei demoni. Almeno non perseguitano.
4. la maggior parte sono persone che conosco in carne e ossa. Quelle che non conoscevo prima del blog e che non vivono nella mia città non le conoscerò di persona probabilmente mai, anzi non le voglio neanche conoscere, le considero amiche e simpatiche lo stesso.
5. non lo chiudo il blog. Non sono mica "Giusto un saluto".
Un sereno Ferragosto a tutti i fantasmi che vengono a leggermi, una media di 100 al giorno, pensa un po' quanta gente che non ha niente di meglio da fare. Vi voglio bene.

lunedì 11 agosto 2008

Una vita di montagne russe


Ero lì tutto preso a sognare, ricordarmi qualche sogno, cercare di capirlo e realizzarlo, e mi sono ritrovato in un incubo. Tutto cambia a seconda del punto di vista, e soprattutto di ascolto. Mi è successo spesso nella vita di essere frainteso, soprattutto la mia ironia (e autoironia) e il mio senso dell'umorismo hanno fatto danni alla mia immagine e ai miei rapporti, sia in privato che in società. Spesso non comunico (non so comunicare) quello che vorrei/penso di comunicare. Non solo a parole, anche col linguaggio non verbale, per natura ambiguo e variamente interpretabile. Ma cosa posso farci, se non sapere di essere in buona fede e cercare di rimediare rimodulando la mia comunicazione (anche se la reazione impulsiva sarebbe il "silenzio-stampa"), cambiando il mio visual merchandising (sic), precisando i messaggi e le intenzioni. E buonanotte alla spontaneità, ma pazienza. Bisogna avere orecchio, diceva qualcuno, e anche stare all'occhio: il passaggio dalla serenità alla tristezza sa essere brusco e doloroso, oltre che imprevisto. Same as it ever was, same as it ever was...Lascerò passare i giorni (letting the days go by), sperando che il tempo, come fa il mare con gli scogli, riduca gli spigoli e le asperità. Ma che fatica, quando si risale, e che paura, quando si scende, in questa vita di montagne russe.

domenica 10 agosto 2008

Per chi rimane a Genova


Dedicata a chi, come Wilson e Dogzilla, passa l'estate a Genova, questa meravigliosa poesia di Giorgio Caproni:
La mia città dagli amori in salita,
Genova mia di mare tutta scale
e, su dal porto, risucchi di vita
viva fino a raggiungere il crinale
di lamiera dei tetti, ora con quale
spinta nel petto, qui dove è finita
in piombo la parola, jodio e sale
rivibra sulla punta delle dita
che sui tasti mi dolgono?... Oh il carbone
a Di Negro celeste! oh la sirena
marittima, la notte quando appena
l'occhio s'è chiuso, e nel cuore la pena
del futuro s'è aperta col bandone
scosso di soprassalto da un portone!

mercoledì 6 agosto 2008

Come andare a "Chi l'ha visto?"

In questi giorni tutti stanno sparendo, per il caldo o per le ferie. Questo quindi è il libro del momento. Se espressioni come cambiare vita, scomparire, ritirarsi, cambiare identità, fuggire, nascondersi vi "dicono qualcosa", se siete fans della trasmissione TV Chi l'ha visto?, se vi affascinano i supereroi e gli eremiti, date un'occhiata a questo libro. Per metà sono istruzioni per scomparire e rifarsi una vita chissà dove (spesso ai limiti del legale), poi si parla delle varie forme di sparizione da una società-mondo dove ciò che conta è Apparire e l'Apparenza (per es. l'anoressia, la chirurgia estetica, l'eremitaggio, le sette religiose). Infine le più eclatanti sparizioni della storia, della letteratura e del cinema (da Gesù a Unabomber, da Fantomas a Tarzan). Intrigante, divertente e anche un po' inquietante.

lunedì 4 agosto 2008

Un compleanno dopo l'altro














L'altro giorno (il primo, NON il due, che "l'è 'l dì di cujò", dicono dalle mie parti) era il mio 44esimo compleanno. Quarantaquattro anni in fila per tre col resto di due. Prima dei 40: festeggiamenti, spumante, focaccia e vino bianco coi colleghi, regali. Ora non più. L'altra sera, piuttosto che altro, dopo aver soffiato sulla candelina, mi è venuta in mente questa meravigliosa canzone del 1966 di Luigi Tenco:
Un giorno dopo l'altro
il tempo se ne va
le strade sempre uguali,
le stesse case.
Un giorno dopo l'altro
e tutto e' come prima
un passo dopo l'altro,
la stessa vita.
E gli occhi intorno cercano
quell'avvenire che avevano sognato
ma i sogni sono ancora sogni
e l'avvenire e' ormai quasi passato.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va
domani sarà un giorno uguale a ieri.
La nave ha già lasciato il porto
e dalla riva sembra un punto lontano
Qualcuno anche questa sera
torna deluso a casa piano piano.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va
e la speranza ormai e' un'abitudine.

Mio figlio Alessandro mi ha detto a tavola, parlando di futuro, che la vita senza sogni è proprio triste. E io mi chiedo (e vi chiedo): sogno ancora, ho ancora dei sogni? Quali sogni posso permettermi? Quali sogni è lecito avere e ricordare?
Devo proprio ricominciare a sognare, ci avevo rinunciato. Grazie, figlio mio.
PS Non riesco più a postare video da youtube, porca puzzola. Se volete ascoltare la canzone andate qui.

sabato 2 agosto 2008

Country blues

Da 8 anni a luglio e agosto - dato che i miei figli sono con la nonna (e la bisnonna) che da sempre d'estate "va in campagna" - faccio il pendolare da Paveto, frazione di Mignanego, 27 km. lavoro-casa, auto-treno-metro. E ogni anno mi viene il blues della campagna non goduta (come invece fa il mitico Terrile). Eh sì che i miei nonni e tutti miei avi erano contadini campagnoli, ma io non so godermi la campagna. Eh sì che c'è un silenzio che viene voglia di andarci a vivere tutto l'anno. Eh sì che l'aria è buona. Però, dopo un po'...C'è anche da dire che soffro di allergia a graminacee e polvere, quindi neanche una schienata su un prato mi rilassa, anzi (e poi gli insetti). Inoltre sono negato (o meglio: mi nego) per attività manuali e naturalistiche tipo fai-da-te. Passeggiate (poche) nei boschi, raccolta di more, dormire, e poi leggere, leggere, leggere, per ingannare il country blues. E la settimana in Sardegna a settembre è un miraggio. Sono proprio un'anima in pena, senza patria, senza un posto in cui dire "Ecco, qui è dove vorrei stare sempre". Sono proprio un nowhere man, che pazienza che ci vuole :-)